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a noi resta la Coscienza in Pace di aver avvisato

venerdì 11 febbraio 2011

INDAGATI Marcello Scollo,Francesco Cappozzo, Carlo Dorizzi, Carlo Biscaro, Maria L. Peron, Marcello Rigano, Gianfranco Jorizzo, Silvia Venanzi E.Rebel


Morto in sala parto Il pm "avvisa" dieci ginecologi

TRAGEDIA. L'inchiesta della procura è per l'ipotesi di omicico colposo
Per i medici è stato fatto tutto il possibile per salvare il neonato, che è spirato per un'improvvisa crisi. Anche la famiglia nominerà propri consulenti
16/01/2011

È un passaggio obbligato per circoscrivere i contorni della tragedia in sala parto avvenuta giovedì pomeriggio al Boldrini, quando è morto il neonato Guido Pietrafesa pochi minuti dopo il parto cesareo.
L'invio ieri mattina da parte del pm Alessandro Severi dei dieci avvisi di garanzia per concorso in omicidio colposo ai medici che hanno visitato e seguito da vicino la puerpera Michela Pauletto dal 6 gennaio, quando ha perso le acque per la rottura delle membrane del sacco amniotico ed è stata ricoverata, è quanto mai un atto dovuto perché consente alle parti coinvolte di nominare i propri consulenti.
AVVISI E CONSULENTI. Il rituale giudiziario per l'accertamento della verità prevede che ogni sanitario che ha avuto un ruolo nella vicenda, deve essere sottoposto alle indagini per potersi difendere al meglio. In questo modo il medico può indicare un esperto di fiducia che affianchi l'anatomo patologo Andrea Galassi incaricato dal pm di eseguire l'autopsia. Questa fase, dunque, è propedeutica alla verifica delle possibili responsabilità, in ordine alle quali per adesso non si può dire nulla. La crisi respiratoria che si è portato via lo sfortunato bambino potrebbe essere dipesa da fattori che nulla hanno a che vedere con negligenze del personale medico. Del resto, anche i genitori Dario Pietrafesa di Santorso e la compagna Michela di Sarcedo, ancora sotto choc per l'inopinato dramma, hanno dato mandato al proprio legale Fabio Taverna di indicare un collegio di specialisti per verificare se i ginecologi coordinati dal primario Marcello Scollo sono stati corretti e la tragedia è stata una fatalità, oppure ci sono state eventuali imprudenze. Sono indagati oltre al primario Scollo, il predecessore Corrado Bondavalli, e i medici Francesco Cappozzo, Carlo Dorizzi, Carlo Biscaro, Maria Luisa Peron, Marcello Rigano, Gianfranco Jorizzo, Silvia Venanzi ed Elisabetta Rebellato. La procura ha nominato loro l'avvocato d'ufficio Giuseppe Fucito, in attesa delle nomine di fiducia.
PRATICHE INTERNAZIONALI. Il caso, com'è stato riferito in questi giorni, è complesso perché la puerpera è stata tutt'altro che trascurata. È stata seguita da parecchi medici e il fatto che la procura abbia deciso di metterli tutti sotto inchiesta, conferma la particolarità della vicenda. I sanitari nel corso dei giorni dopo avere valutato se far allungare la gravidanza, giunta quasi alla 36esima settimana, oppure di far nascere Diego prematuro, hanno optato per la prima soluzione in linea con le odierne pratiche ginecologiche internazionali.
MONITORATA. La direzione sanitaria dell'Ulss 4 ha spiegato che la signora Pauletto è stata seguita per giorni con costanti monitoraggi e l'equipe dopo l'ennesimo consulto, coinvolgendola sulla migliore strategia medica da seguire, ha deciso di indurre il parto proprio giovedì, quando poi è repentinamente successa la tragedia.
FAMIGLIA. «Quello che ci chiediamo - spiega l'avv. Taverna - è se nel caso di una paziente che aveva un grado di criticità non fosse stato preferibile programmare un parto cesareo, evitando di eseguirlo quando la situazione è precipitata per una crisi respiratoria del bambino. Il nostro intento, come abbiamo detto fin da subito, è tutt'altro che polemico, ma abbiamo il dovere di capire se è stato fatto tutto il possibile per evitare la disgrazia. Una persona è morta e vogliamo capire il motivo di questa tragedia ». A fronte del dramma di Guido e dei suoi congiunti, i quali dopo averlo atteso per otto mesi se lo sono visti strappare da quella che per i sanitari è stata una sconvolgente fatalità, c'è la delusione degli stessi medici che lavorano in una struttura considerata all'avanguardia, in grado di fornire un servizio di alto livello, com'è testimoniato dagli oltre 2 mila parti all'anno. Ieri i carabinieri del capitano Sabatino Piscitello hanno acquisito ulteriore documentazione scientifica per mettere nelle condizioni la procura di esaminare nella maniera più proficua la vicenda sotto l'aspetto clinico. «Siamo addolorati - ripetono i medici -, ma è stato fatto il possibile per salvarlo, purtroppo c'è l'imponderabile». È andata così?

Ivano Tolettini
Fonte

2 commenti:

  1. AGGIORNAMENTO: è morto in seguito ad una banalissima infezione...alla faccia dei protocolli internazionali.

    http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/449_news/268087_il_neonato_morto_in_sala_parto_ucciso_da_batterio/

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  2. Mi chiedo, qualcuno è veramente andato a vedere come lavorano nel reparto gestito dal signor Scollo?

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